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Le priorità del Ministero della Cultura per il prossimo triennio

Il Ministero della Cultura ha pubblicato l’atto di indirizzo per il triennio 2021-2023. L’impostazione seguita per la definizione delle linee programmatiche distingue i provvedimenti tra quelli resi necessari nella fase emergenziale e quelli necessari al graduale ritorno alla normalità. Fondamentale punto di riferimento nella pianificazione delle azioni è, inoltre, l’impegno del Ministero per l’attuazione, nella parte di propria competenza, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che l’Italia presenterà formalmente alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021, nell’ambito del Next Generation EU.

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ATTO DI INDIRIZZO 2021 – 2023 rep 39 MiBACT

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Turismo e Cultura nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il 12 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il documento che traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che l’Italia vuole realizzare con i fondi europei di Next Generation EU. All’interno del PNRR, il tema Turismo e Cultura occupa la terza componente della missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura –  che beneficia di 8 mld di euro complessivi. Il PNRR Turismo e cultura si divide in tre aree di intervento:

  1. “Patrimonio culturale per la EU Next Generation”. Conta 2,7 miliardi di euro e si articola in cinque misure operative: piano strategico grandi attrattori turistico-culturali; piattaforme e strategie digitali; miglioramento accessibilità fisica; Roma Caput Mundi e progetto Cinecittà.
  2. “Siti Minori, Aree Rurali e Periferie”. Conta 2,4 miliardi e si articola in quattro misure operative: Piano Nazionale Borghi; progetti partecipati di rigenerazione urbana a base culturale; riqualificazione di parchi e giardini storici; progetti di sicurezza antisismica dei luoghi di culto.
  3. “Turismo e cultura 4.0” (formazione e turismo lento). Conta 2,9 miliardi di euro e si articola in quattro misure operative: l’interazione tra formazione e luoghi della cultura; supporto agli operatori culturali nella transizione green e digitale; miglioramento delle infrastrutture di ricettività e dei servizi turistici; “Percorsi nella Storia” (cd turismo lento).

Attualmente, il Piano è oggetto di confronto tra il Governo e le parti sociali e parallelamente è in esame presso la Commissione Bilancio della Camera e dalle altre commissioni interessate. Dopo l’esame da parte delle Camere, il Recovery Plan dovrà tornare a Palazzo Chigi per il recepimento delle proposte di modifica e di nuovo in Parlamento per l’approvazione definitiva. 

Entro il 30 aprile dovrà essere predisposto il testo finale da trasmettere alla Commissione UE.

Per maggiori informazioni: http://www.governo.it/it/articolo/comunicato-del-consiglio-dei-ministri-n-89/16017